Come giocare col linguaggio…Ho coniato un modo di parlare del lavoro, sul e per il corpo, che parte da una considerazione "molto indiana".
Nei nomi che Osho ha scelto per noi, ogni volta che compare la radice "bodh" o "bodhy" Osho parla poi di consapevolezza… sapere con l'esperienza….
Per esempio il nome di un mio amico "Prembodh" ha a che vedere con una lunga spiegazione sulla consapevolezza d'amore….(prem e' tradotto con amore) e non sto a citare i migliaia di altri nomi che conosco.
Cosi' eccomi qui ad estrapolare questa radice e parlo del lavoro sul corpo fisico (body) per passare alla consapevolezza (bodhy) dello stesso.
Quello che conta in effetti non è tanto sapere d'avere un corpo, ma il punto è "essere consapevole" di averlo ed usarlo.
Con le tecniche neurolinguistiche si impara, con la mente, il concetto di "meta-posizione": essere fuori dall'identificazione ed osservare…i fatti, le emozioni…..senza coinvolgimenti particolari.
Con le tecniche di massaggio, movimento e respiro si puo' diventare "testimoni" del proprio agire mentre si vive l'esperienza.
Il testimone e' presente quasi per caso, non ha tempo di entrare nella dinamica dei fatti, vede e basta.
Quando parlo della consapevolezza ("bodhy"), parlo di quella parte di noi, sveglia e presente, nell'agire del corpo, capace, nel contempo, di sentire, di osservare e, se necessario, intervenire col cuore (fiducia) e lasciar andare ancora di piu' cosi' da essere totalmente presente nell'azione stessa, qualunque essa sia, e lasciarla accadere…
Spiegarlo con le parole e' un po' piu' complesso del viverlo.
Un esercizio… per capirci
Come punto di reciproca comprensione, propongo un esempio a te che leggi: spiega solo con le parole , a qualcuno, senza mimo o altro, ad alzarsi da terra in maniera circolare, come fanno i bambini o i vecchi per necessita'. Se fai questo esperimento, capirai come sia difficile spiegare l'ovvio, e nel contempo, sono certa che stai gia' afferrando il concetto.
Osho Rebalancing come bodhywork: lavoro per la consapevolezza del corpo, mente, anima…..
Quando parlo del massaggio Osho Rebalancing, , come 'bodhywork", per esempio, mi riferisco proprio a questo: sia io che massaggio, sia la persona massaggiata, diventiamo un'unica cosa per quanto riguarda la percezione e la consapevolezza. Piu' sono presente, piu' l'altra persona e' facilitata ad esserci.
Spesso "sento" nel mio corpo-mente quello che sentono i toccati, e so che e' mio come d'altri…
Staccare le mani e sapere che e' il contatto che facilita "quel" sentire e un tutt'uno.
"Quel particolare punto di contatto" fa parte di un tutto (il corpo), che in quel momento e' percorso da riflessi (calore, elettricita', piacere, dolore) del particolare punto di contatto. (la riflessologia ha molte mappe nel corpo: testa, piedi, mani, spina dorsale, pancia, occhi, orecchie …ma… ogni punto e' collegato col tutto…)
Questo, per me, vuol anche dire "diventare consapevoli" del proprio corpo nei vari livelli o "corpi".
Il corpo fisico, e' come le scatole cinesi: piu' vai dentro, piu' vai a toccare il riflesso del corpo piu' sottile che si espande all'esterno.
Spesso la persona massaggiata, all'inizio e' confusa…e non sa come definire l'esperienza se non con un generico "sto proprio bene", e' "molto bello".
Non accetto molto queste espressioni generiche, e chiedo di piu'….Cosi' arrivano frasi come "piu' per terra, ..piu' lunga…piu' calda….piu'……."
Il "piu'" sta al posto di un semplice MI SENTO e mi sento O.K.
"Questo benessere sei tu" affermo io, "questo e' quello che c'e' dentro…"
Spesso aggiungono "speriamo che duri"…
Significa che la realta' esterna facilmente influenza lo stato di benessere del corpo-mente-anima? Come mai? Il lavoro in seguito serve a questo: capire come facciamo a perderci continuamente dietro a stimoli esterni che risuonano dentro vecchie coazioni rassicuranti di sopravvivenza.
Il calore ed elettricita' fanno parte dell'aspetto fisico. Il dolore affonda le sue radici nel corpo mentale e in quello emozionale.
Il piacere e' spesso il nostro ponte per avvicinarci a quello "spirituale".
Rimanere in uno stato di ben-essere e' una questione di consapevolezza!
RIPARTI DAL CORPO, riparti da TE….. e.. usa la tua Intelligenza….per Te
Ne vale proprio la pena, ovvero la fatica (a volte).
Non e' un tornare indietro, ma un grande passo in avanti ripartendo da dove siamo, ovvero biologicamente adulti….
Ho sentito e letto molte chiacchierate del Maestro e molto spesso gli ho sentito dire parole che ci invitava a "partire dal corpo" come lavoro di consapevolezza.
Perche' il corpo e' "l'unica cosa che non sa mentire", perche' "il corpo e' la nostra prima casa", perche' "vivere nel corpo vuol dire vivere vicino alla nostra verita'".
Perche' "il mondo si e' rifugiato nella mente ed ha perso di vista il cuore, il corpo.."
E ancora il Maestro ,per farci capire anche con la testa, ci ha spesso ricordato come la mente possa essere manipolata dall'educazione ma non l'"intelligenza" la nostra dote originaria.
L'intelligenza puo' essere ingabbiata dal condizionamento ideologico, ma chi o cosa comprende (nel senso di -prendere dentro) e agisce poi il condizionamento?
La nostra intelligenza primaria.
Essa SA cosa sia veramente bene o male per noi.
Succede, allora, che il canale preferenziale di questa Intelligenza diventi il corpo, con i suoi adattamenti o disadattamenti al nostro agire.
Come parla il corpo? Esprime il linguaggio dell'"inconscio". Non si puo' imbavagliare la voce dell'anima!
Dolore, paura, tristezza, rabbia (cito le emozioni primarie) rendono il corpo contratto, ruotato, malato…deprivato di energia vitale.
Piacere, gioia, allegria eccitazione espandono…fanno scorrere l'energia di vita…
Quanto siamo in contatto con la nostra voce interna? In base alla mia esperienza posso permettermi di affermare: Poco.
Per esempio, tu che stai leggendo, sai, senti come stai seduto? Sei in contatto col tuo respiro? Senti e/o vedi cio' che hai intorno? Stai leggendo con la mente o con la tua intelligenza? (il tuo cuore?)
Quando e se cammini, balli, lasci che il corpo faccia la sua danza i suoi movimenti o dirigi tu con la tua mente?
Quando sei in meditazione ti senti spesso disturbato dall'esterno? Se si', vuol dire che sei ancora nella mente e stai "facendo" meditazione, non permetti che accada….
Bodhywork e' tutto questo: consapevolezza del qui ed ora, e' meditazione nella meditazione.
Massaggio, respiro, danza, pittura, vivere la vita…. come meditazione…
Poiche' il mio lavoro da quasi 20 anni, la mia meditazione quotidiana per ora, e' il massaggio OSHO REBALANCING",
posso assicurare che ci facciamo un grande regalo quando ci diamo il permesso di stare sdraiati su un lettino, lasciarsi toccare per un'ora e mezzo, avere l'opportunita' di sentire e osservare, da dentro, senza giudicare o essere giudicati "dove, come e quando" fuggiamo nel pensiero, nelle emozioni, nel sonno…..
Non agire, sentire, ascoltare, , respirare, muovere-senza muovere. Testimoniare il proprio esistere….
Il contatto ci riporta molto facilmente nel corpo, e spesso e' piacere. Quindi: espansione, fiducia, apertura.
Da questo spazio tutto e' facile, anche accettare, a volte, il dolore momentaneo, quando c'e'. La trasformazione di quest'ultimo accade proprio nell'accettazione dello stesso, ed il respiro o il movimento consapevole ne e' lo strumento.
Ma la consapevolezza e' anche lasciare che il corpo respiri, che danzi, che giochi con le sue molteplici risorse…,
Ancora un esempio: se hai male da qualche parte, fai un qualunque movimento lento, fino ad arrivare a sentire quel particolare punto di dolore…..respiraci dentro una, due, tre volte…Poi fai la postura opposta e simmetrica e respiraci dentro…altrettante volte.
Ripeti tre volte l'esercizio e poi ascolta…. se e quanto si e' modificato il dolore.
Molto spesso il dolore si riduce, quando non scompare…e se ritorna…prova ad osservare qual'e' la circostanza…e modifica la postura, il respiro, il modo di muoverti, i tuoi pensieri……
E' un po' come mettere la mano laddove c'e' un dolore…La mano cura…quanto l'attenzione alla parte.
Mi auguro di aver raggiunto qualcuno di voi con le mie parole, così come mi auguro che colleghi "bodhyworkers" nell'area del lavoro ispirato alla visione di Osho, si esprimano in questo senso, semplicemente evidenziando il fine del proprio lavoro, (meditazione) oltre che la descrizione delle tecniche pur sempre utili e necessarie.