Il Diario dell’Osho Rebalancing

In questi giorni mettendo in ordine appunti e libri, ho ritrovato un piccolo diario del “mio” training di Osho Rebalancing.
Rileggendo quelle pagine ho ritrovato sentimenti e pensieri di quel periodo. Ho deciso di condividerli con questo articolo.

Terzo giorno di Joint Release, stiamo lavorando sul corpo da dietro. Ho visto la dimostrazione di Unmila e mi sono sentito a mio agio, mi è sembrato tutto molto facile. Poi quando è venuto il mio turno, il mio corpo faceva le bizze, perdevo il ritmo e mi sentivo un pezzo di legno….

Questa sensazione descritta nel mio diario l’avevo dimenticata, ormai non riesco ad immaginare una sessione di Osho Rebalancing senza utilizzare dei movimenti di Joint Release.

Quarto giorno di Joint Release, mi piace quando facciamo le meditazioni attive, balliamo e mangiamo tutti insieme. Come se avessi ritrovato un gruppo di amici con interessi in comune, seppur diversi tra di noi siamo qui nello stesso viaggio. Non mi piace dare il massaggio, quando è il mio turno mi sento impacciato. Non ricordo nulla, come se avessi un vuoto. Per fortuna ci sono i sorrisi degli assistenti e di Unmila che mi motivano a riprovare, riprovare, riprovare…

Il massaggio Joint Release non è solo un massaggio, è uno stato psicofisico. Milton Trager parlava di “hook-up” (connessione), Osho usava la parola meditazione. Secondo me parlavano della stessa cosa. Quando smetto di avere un obiettivo e semplicemente ascolto il mio corpo e il feedback che mi arriva dal corpo dell’altro, allora entro in uno spazio di possibilità.

Posso lavorare su corpo rigido o meno, ma in quello stato trovo il ritmo e l’intensità esatta per trasformare la mia/sua rigidità in flessibilità.

Quinto giorno di Joint Release. Mi sento leggero, sono emozionato da quando mi sveglio la mattina. Non mi sentivo così bene da molti anni. Ieri dopo cena, abbiamo visto un film di Almodovar, Volver – non ho capito molto la trama. Ero troppo rilassato dopo cena. Ricordo solo la musica. Ho deciso sarà la colonna sonora di questa settimana.

Il Joint Release è una danza, è un ritmo, una musica.

La prima cosa è ascoltare il mio corpo, poi tocco il corpo dell’altro, mi muovo, piano, cerco una risonanza. Quando la trovo, seguo semplicemente la musica. Parto dai piedi, salgo lungo le ginocchia, arrivo fino alle anche, mi soffermo dove sento un eco, oppure dove il suono si strozza. Con gli occhi cerco sul corpo il “blocco”, il colore della pelle, oppure il calore del corpo mi danno un suggerimento chiaro. Ma continuo a fare Joint Release, questo è jazz.

Il corpo ama essere ascoltato, seguire l’intuizione ed il suo ritmo. Improvviso gioiosamente, il corpo dell’altro sorride: il respiro diventa più profondo. Sento l’energia dell’altro uscire da una gabbia ballando e cantando dopo anni di prigionia e non ho usato una parola per “corrompere” nessuno. L’energia ama la gioia del movimento, l’energia è movimento. Scorgo due lacrime sulle guance, il viso è raggiante, è un SI, un si alla Vita.

Sesto giorno di Joint Release. Nada. Niente. Sono incapace, non imparerò mai questo massaggio. Sono un po’ triste, faccio finta di niente, tutti sono simpatici e con delle vite interessanti. I miei nuovi amichetti mi piacciono. Forse non è il mio destino imparare l’Osho Rebalancing, sono qui solo per conoscere queste persone. La scorsa notte, abbiamo chiacchierato e riso fino alle 2.00 di mattina, tutto intorno il silenzio della campagna e l’odore della notte. Non so se continuerò questo percorso, però mi piace troppo…

Se vuoi iniziare ad imparare l’Osho Rebalancing  hai bisogno del Joint Release.

Sette giorni sono sufficienti per imparare completamente questa tecnica e sono un buon inizio per guardarsi dentro, per esplorare questo lavoro. Inoltre sono una vacanza per il corpo e per la mente.

Settimo giorno di Joint Release. ASSURDO! Impossibile! Stamattina sono sceso giù in aula ho poggiato le mani su un corpo e ho iniziato a muovere il bacino. Come un vecchio ballerino di tango, ho iniziato a muovermi a ritmo con il corpo dell’altro. Tutto così perfetto. Dentro stavo ridendo. Non ci potevo credere, le mie mani ed il mio corpo che giravano intorno al corpo dell’altro con una armonia antica, come se avessi sempre fatto questo lavoro. Unmila ha esclamato: “Bravo Francesco, stamattina ti sei svegliato bodyworker”.

Questo righe forse serviranno a descrivere la magia che si prova nel ricevere e dare una sessione di Joint Release. Tutti gli esseri umani dovrebbero provare almeno una volta nella vita l’esperienza di essere connesso all’altro in modo gioioso, danzante, allegro, leggero. Siamo troppo spesso connessi gli uni con l’altri da relazioni di potere, di forza o di violenza.

La domanda è ti va di lasciare andare la mente (almeno quando massaggi) e giocare con il corpo dell’altro?

Rileggendo il mio diario, ho capito quanto è stato prezioso per me partecipare al Training di Osho Rebalancing. Ho imparato più di quanto mi aspettassi. Oggi ho una sensazione precisa per delle parole che prima erano solo etichette e slogan. Parole come rispetto, come giocosità, connessione, amichevolezza, spontaneità, profondità e leggerezza. Queste parole sono solo contenitori e posso decidere di cercare nel mondo delle esperienze “reali” per dare significato alla Vita. Oppure collezionare etichette, parole ed etichette, senza nessun significato…