In cosa consiste questo magico e stupefacente massaggio che una volta provato è difficile dimenticarne le sensazioni….?
Questo massaggio è nato nell'ashram di Pune (India) dove bodyworker di tutto il mondo già offrivano svariate tecniche di massaggio. Molti terapisti sentivano l'esigenza di fondere, andare oltre questa frammentazione di tecniche. Osho accolse l'esigenza e guidò due "volontari" a sperimentare sul suo corpo la possibilità.
Osho rispose pubblicamente alle loro domande sottolineando gli aspetti fondamentali del toccare e l'importanza dell'essere toccati. Generoso nei suggerimenti non solo tecnici, avvallò nell'arco di circa un anno questo "nuovo" modo di toccare , sintesi scientifica, meditativa, creativa. Fu chiamato "Osho Rebalancing".
Quali sono queste tecniche?
Dal Joint Release al massaggio connettivale profondo (o Rolfing, dalla sua inventrice) al tocco sensibile proprio del craniosacrale (tocco dell'osteopatia) allo zen shjatzu (digitopressione sensitiva) al rebirthing (respiro circolare, consapevole, e massaggio dall'interno), al counseling (come rispondere e parlare al cliente) chua-ka (automassaggio) riflessologia ecc.
Dico eccetera, perché ogni tecnica manuale può essere utilizzata ma…. È il modo di toccare che conta, ed è il modo di esprimersi che conta.
Chi massaggia usa la tecnica per ricostruire l'armonia.
La base di tutto ciò è l'ascolto. Ascoltare il corpo e parlare ad esso.
Parlare con il corpo dell'altro attraverso le mani e con le mani riportare lo spazio originario del respiro, del movimento, delle emozioni, della direzione della vita.
Parlare con l'inconscio corporeo che sa la verità e farla emergere in libertà solo, quanto e quando il conscio è pronto a recepirlo.
Quindi toccare con estremo rispetto del corpo e della mente. Un tocco ecologico.
Questo vuol dire, per come ho capito e praticato a tutt'oggi con buoni risultati, l'insegnamento indicato dal maestro a noi tutti bodyworkers (operatori del corpo-mente).
Osho rispondendo ad una domanda su chi fosse meglio tra…disse: "Tutti i miei bodyworkers sono number one". Questo è un grande incoraggiamento per chi vuole intraprendere questa maniera di lavorare con le persone….Non vi pare?
Se sei abituato a massaggiare in modo meccanico, tecnico, hai bisogno " disimparare", perché il corpo non è una macchina…(Osho)
Per questo la tecnica deve essere il 10 per cento ed il resto lo fa il cuore, ma si tratta del cuore del cliente soprattutto che sente il cuore dell'operatore.
L'esperienza come operatrice e come trainer non è altro che una grande opportunità per me di trasmettere il tanto che ho ricevuto usando al massimo la mia creatività nel trasmettere sia la manualità sia l'Attenzione verso sé e verso l'altro che mi permetto di chiamare consapevolezza.
Il tocco può fare miracoli se lasci che la mente non interferisca (Osho).
La meravigliosità di questo lavoro consiste, per me che lo offro, in un ritorno immediato della bontà o meno della qualità: quando ho fatto un "buon lavoro" sensibile e profondo mi sento come dopo una meditazione ben riuscita. Il mio cuore è caldo ed aperto, le mani bruciano dalla tanta energia che hanno bilanciato, i miei occhi vedono di più, il mio respiro è ampio e profondo, sono totalmente presente e sento la mia voce risuonare da uno spazio interno e ascolto stupita le mie parole…. che parlano della sessione.
Spesso ho avuto sensazioni fisiche che corrispondono alle sensazioni del cliente ma solo le parole dell'altro, se arrivano, ne sanciscono la veridicità. Oppure pensieri o visioni, che solo l'altro (se a sua volta ha sentito o visto) può confermare.
Questo e molto altro mi ha dato e può dare il percorso Osho Rebalancing Training e le sessioni individuali (non meno di dieci).
E' un percorso di crescita e sensibilizzazione che aiuta a ricollegarci e dare spazio alle "nostre" risorse e talenti dimenticati ed il corpo ne è la via privilegiata.
La pratica quotidiana di tecniche di meditazione di Osho, propria di questo percorso, favorisce questo rinascere.