Riflessologia del piede, riflessologia plantare, massaggio metamorfico
o semplicemente…Massaggio dei piedi?
Onestamente non ho mai capito bene la differenza.
Ricordo che quando feci il corso di formazione, uno dei miei due insegnanti, un simpatico (oltre che proprio carino) californiano (stile “Jesus Christ Superstar”…. ) mentre ci suggeriva dove e come toccare il piede, spiegava i punti facendo riferimento alla tecnica detta “riflessologia plantare” e a quella chiamata “metamorfica” (letteralmente dal greco: oltre la forma) poi, ridendo, aggiungeva:
“Ricordiamoci, sempre, che stiamo massaggiando un piede, che appartiene a una persona che ci fa l’onore di fidarsi di noi”.
Racconto questo perché quell’immagine e quella voce mi ha poi accompagnato nei miei tanti anni di lavoro.
Mi sono anche ritrovata a ripeterla pari pari. Non come un papagallo. Ero arrivata a capire davvero il significato di quell’invito.
E’ vero che nel piede c’è la mappa di tutto il nostro corpo e possiamo arrivare ovunque “incantandoci” a toccare prima un piede poi l’altro.
Possiamo accompagnare l’esplorazione del piede con la visualizzazione della mappa riflessa.
Immaginare, credere che stiamo toccando la spina dorsale, la testa (con ciò che c’è dentro…: cervello? Mente?), le gambe, le braccia, tutti gli organi interni e molto altro.
E’ altresì vero che possiamo ripercorrere, sempre attraverso il piede, la “mappa” del nostro programma pre-natale (vedi massaggio metamorfico).
Ma…L’unica, oggettiva, indiscutibile realtà è:stiamo toccando il piede di una persona che si mette nelle nostre mani!
Dalle condizioni di un piede possiamo intuire molte cose.
Toccando, si sente (oltre che vede) quali sono i punti in cui la persona scarica tutto il suo peso nel camminare. (Da che parte pende)
Possiamo toccare e, a volte, sapere se la persona “usa i piedi” o “cammina con i piedi”.
Qual è la differenza? Se la persona “sa che sta camminando”, difficilmente c’è disarmonia tra i due piedi, tra l’avampiede e il tallone, tra la parte interna e quella esterna.
I piedi sono il nostro piedistallo. Ci permettono di stare ben in equilibrio, ci sorreggono e, nell’andare avanti (o indietro), ci accompagnano passo dopo passo.
Spesso il camminare è una metafora di come noi “camminiamo nella vita” oltre che sulla strada.
C’è fiducia o no nei nostri piedi. C’è gratitudine o no?
Essi sanno fare il loro lavoro anche senza di noi, esattamente come il cuore, il fegato, la milza, i polmoni, le ghiandole ….(etc.) le mani e le gambe, gli occhi, le orecchie.
Spesso la paura (come anche shock, trauma, incidenti) ci ha privato della libertà di avere fiducia in noi stessi, nelle risorse naturali, nella conoscenza innata e quindi ci impadroniamo del “comando” e supponiamo di “saper camminare nel modo giusto”, oppure mimiamo “il modo giusto” preso in prestito da qualche parte.
A questo proposito mi diverte fare una domanda. Avete mai notato che, spesso, “moglie e marito”, dopo tanti anni di convivenza, camminano quasi allo stesso modo? Avete mai notato che anche i bimbi seguono di solito l’esempio?
Siamo forse noi differenti?
Il massaggio al piede, prolungato (almeno un’ora e mezzo) aiuta ad averne maggior coscienza.
Dopo un simile massaggio spesso si ha la sensazione di stare davvero sui nostri piedi.
Tutto il corpo ne trae giovamento, perché nei piedi (come in altre parti del nostro corpo) c’è la rappresentazione di tutto il nostro corpo sia interno che esterno.
Se leggiamo il piede attraverso la mappa della medicina cinese, notiamo che quasi tutti i meridiani arrivano ai piedi.
Stiamo parlando dei 4 elementi (acqua, aria, terra, fuoco) che determinano la nostra forma umana. Quando convivono armoniosamente determinano la salute, altrimenti generano lo “squilibrio” che nel nostro linguaggio viene erroneamente chiamato “malattia”.
Spesso massaggiando solamente i piedi si leniscono dolori posturali della schiena, gambe e braccia, si può abbassare la febbre, si migliorano stati di infiammazione dei vari organi, si lenisce l’emicrania. E molto altro.
Come mai?
Forse perché i piedi sono così lontani dalla testa? Forse!
Più probabilmente perché i piedi, le nostre radici, contengono davvero la chiave dell’entusiasmo alla vita.
E’ coi piedi che noi “andiamo verso” l’avventura chiamata vita. Sono i piedi che ci sorreggono. E’ coi piedi che “tastiamo” il terreno…
Sui piedi c’è anche da ricordare quanto disprezzo è stato posto nel corso del tempo. Non tantissimi anni fa erano chiamati “le vergogne” tra i nobili, e, mostrarli, toccarli, era un gesto servile.
Che dire dell’espressione “è fatta coi piedi”? Ha un significato dispregiativo, eppure si diceva (e forse dagli sciocchi ancora viene detta)!
Eppure il vangelo racconta del lavaggio dei piedi di Cristo, da parte di Maddalena, come grande gesto di amore e umiltà.
Tu che leggi, che rapporto hai con i tuoi piedi?
Li conosci? Ti fidi? Li ringrazi mai
Potrei scrivere ancora milioni di parole, tutte vere, in merito al “massaggio dei piedi”. Potrei parlare del Chua Ka, massaggio mongolo che partiva dai piedi, potrei….
Preferisco proporvi un“corso sui piedi”, insegnarvi a farlo con sensibilità e amore, farvi fare l’esperienza in prima persona, così da “sentire” e “capire” il senso del benessere fisico e psichico che ne deriva.
Solo così potrete amare i vostri piedi e amare quelli che andrete a toccare, dopo essere stati toccati.