Tratto da Annabella, 1986
Silenziosamente, senza proclami né manifesti, senza leader né dissidenti, è cominciata la rivoluzione più indolore e pacifica di questo secolo.
Questa rivoluzione è nata in California e di qui si è diffusa in tutto il mondo con i suoi esotici termini che rispondono al nome di «Rolfing», «Postural integration», «Alexander» fino al nuovissimo,Rebalancing».
«Rebalancing» sta per equilibrio, ed è l'ultima tecnica di una rivoluzione del corpo che, dopo aver fatto impazzire l'America, si sta ora affacciando con successo anche in Italia.
Ne è «padre» e divulgatore uno straordinario ex ballerino di 34 anni, Henry Charles Peloquin, formatosi nel cosiddetto tempio della psicoterapia statunitense, e cioè l'Esalen Institute di Big Sur.
Agli inizi è soltanto un allievo della famosa Ida Rolf, ma è troppo curioso, intelligente e eclettico per restare a lungo tale. Studia agopuntura, shiatsu e filosofie orientali, soggiorna sei anni in India, dalla medicina cinese impara il concetto di «globalità» tra corpo e psiche. E, quando ritorna in California, poco tempo gli basta per farsi conoscere come il più valido e innovativo «body-worker» di tutti gli States. .
È dalla sua lunga esperienza che nasce il Rebalancing, tecnica di riequilibrio globale del corpo e della mente.
Qual è secondo lei il disturbo più comune di cui soffre l'individuo moderno?
«È certamente il cosiddetto mal di schiena. Secondo una recente statistica tre quarti della popolazione mondiale soffrono di questo disturbo, ed in America si spendono miliardi di dollari ogni anno in cure pressoché inutili. Tutti questi mal di schiena, e sottolineo "tutti",potrebbero essere non solo curati,ma eliminati totalmente con il Rebalancing.
Purtroppo la nostra cultura non è orientata a favore del corpo, ma "contro" il corpo, ed ecco perché ci sono tanto dolore e tanti malanni.
A scuola dovrebbero insegnare educazione fisica, in realtà insegnano atletica, sport e alcuni elementi definiti ginnastica che spesso sono addirittura nocivi alla struttura fisica. Il nostro modello di un bel corpo è qualcosa di completamente malato e innaturale.
Quando pensiamo a un bel corpo femminile "vediamo" una donna magra, con le curve appena accennate,lo stomaco piatto, il bacino in evidenza, ma è un modello contrario alla struttura naturale ealle sue funzioni. Avere uno stomaco piatto è in realtà soltanto il risultato di una tensione continua,tensione che grava sulle spalle,sull'apparato genitale, sui polmoni».
Poiché il Rebalancing non è ancora accessibile a tutti, quale suggerimento si sentirebbe di dare a chi volesse praticarlo in casa propria,o comunque intendesse stabilire un nuovo rapporto con il proprio corpo?
«Primo suggerimento: imparare a respirare, in quanto si tratta diqualcosa che ognuno può fare dasolo.
Normalmente la gente respira male, come se respirasse al…minimo dei giri.
La nostra cultura,come abbiamo visto, è fisicamente repressiva e comunque soltanto pochi privilegiati possono condurre un'esistenza sana: camminare,stare all'aria aperta, dar sfogo a tutto il proprio potenziale energetico.
Ne consegue che, d'istinto,esprimiamo, tutti, questa repressione di energia respirando al minimo e perciò male, dimenticando che al contrario respirare bene porta vitalità, salute, senso di benessere.
Ciò che suggerisco dunque è di "concentrarsi" sulla respirazione, di inspirare a fondo ed espirare lentamente.
E veniamo al moto. Il movimento coatto, o comunque funzionale a qualcosa (pulire, far le spese, ecc.), non è né spontaneo né liberatorio.
E a questo fine io darei un secondo suggerimento, in particolare alle donne che stanno a lungo in casa: quando siete sole, accendete la radio o mettete un disco con la musica preferita e… ballate. Come volete, con i movimenti che vi vengono più spontanei, semplicemente abbandonandovi al ritmo.
Questo semplice sfogo serve per liberare energia, per rilassare, per abituare il corpo a esprimersi in assoluta libertà e, di conseguenza, ad acquistare armonia e grazia».
Rilassarsi: il diktat più impellente, il termine più usato ai giorni nostri.
In realtà pochi ci riescono veramente.
«È perché abbiamo, del relax, un concetto assolutamente sbagliato. Relax non è autoimposizione e non è, come erroneamente tanti credono, smettere di fare qualcosa o, addirittura, non fare. nulla.
Al contrario, significa "fare" quel che si vuole, quel che piace, quel che distrae. Rilassarsi, infine, nel senso che intendo io, significa vivere "con" le cose e non andare "contro" le cose. Accettare in parole semplici Ciò che accade dentro di noi con la consapevolezza che certi stati d'animo non si possono contrastare. Se ti senti triste lasciati andare alla tristezza, se hai voglia di fare una telefonata falla, se sei felice gridalo.
Psiche e corpo hanno bisogno di questa libertà di esprimersi, libertà che porta alla più "rivoluzionaria" delle conquiste: l'amore per se stessi che nasce dall'abitudine ad assecondare se stessi, ad accettarsi come si è, a sentirsi in una parola "liberi". E perciò equilibrati, sereni, in armonia.
La vera bellezza è questa, non un'immagine ideale e utopistica che ci prefiggiamo di raggiungere dimagrendo o inseguendo il successo o sognando l'unanimità da parte di chi ci circonda».
di Carlo Silvestro