Il massaggio profondo che aiuta a "sentirti a casa".
Viviamo nel corpo dal momento in cui nasciamo, eppure, proprio perché fa parte di noi, è la "parte" di noi che ri-conosciamo di meno. La diamo per scontata, "vale meno" del suo valore reale.
Solo quando la sua funzionalità perde i colpi, quando cioé si manifesta il dolore, la malattia, eccoci correre a consultare manuali di medicina per capire qualcosa di ciò che sta succedendo, creandoci una confusione ancora maggiore, oppure ecco il medico cui chiedere rassicurazione e assicurazione attraverso farmaci che scaccino "immediatamente" i disagi che stiamo vivendo.
Certe volte creiamo una tale dipendenza da questi ultimi che senza di essi non sappiamo affrontare né il giorno, né la notte.
E' raro che ci venga il desiderio di diventarne amici intimi con il nostro corpo, così da ascoltare il grido di dolore. Ne siamo addirittura ipercritici per ciò che riguarda la sua forma. Lo sottoponiamo a ritmi stressanti di palestra, a diete drastiche e tristi. Raramente lo accettiamo ed amiamo così com'é. C'é sempre dentro l'idea di come "dovrebbe essere" e raramente ci prendiamo la responsabilità di com'é.
E' di questi ultimi anni il diffondersi, per esempio, di malattie, sempre esistite peraltro, quali l'anoressia e la bulimia. Qui è chiaro l'attacco al corpo in nome di un'ideale che viene da fuori, dalla moda, dall'accettazione degli altri che ci fa scegliere, paradossalmente, la via della "morte".
Non ho dubbi che tutti realizzino la connessione corpo-mente, la non-accettazione, il non-amore per sé, che sono la base di ogni problema fisico e psichico. Purtroppo ce ne accorgiamo spesso solo quando perdiamo le risorse costruttive.
Spesso è la "grande crisi" che ci costringe ad aprire la porta della ricerca interiore.
Quando ci accorgiamo che la nostra voce non è la nostra, che le nostre parole non sono quelle che vorremmo dire, quando non riusciamo nemmeno più a sapere cosa vogliamo, quando ogni nostra azione è dettata più dal "devo" che non dal "voglio e quindi posso", ci accorgiamo che ciò che definiamo la "nostra mente" ed il nostro modo di pensare non esiste.
Pensiamo come ci hanno insegnato di pensare, non sappiamo più guardare né ascoltare col cuore. Applichiamo categorie logiche e giudizi ad ogni cosa che ci viene incontro (buono-cattivo, giusto-sbagliato, bello-brutto…) con una tale acriticità da….far paura.. finché qualcosa, qualcuno, non va dritto al cuore. Spesso sono shocks da innamoramento o di abbandono imprevisti che fanno saltare gli schemi ed i programmi di riferimento.
Allora finalmente ci accorgiamo degli scompartimenti stagni, della digitalizzazione della nostra mente e di quanto sia povera nelle risorse e nella fantasia creativa.
Siamo spesso più capaci a punirci che non a premiarci, a dire NO che non SI. Sappiamo più abusare che non amare e rispettare il nostro corpo-mente, e questa è la modalità con cui poi usciamo a rapportarci agli altri………con tutte le relative conseguenze di …rifiuto ed abbandono.Qui ci rendiamo conto del circolo vizioso.
Questo mio raccontare viene dall'esperienza d'incontro con qualche migliaio di persone di varie parti del mondo sul lettino da massaggio, negli ultimi 15 e più anni.
Ho toccato corpi bellissimi esteticamente, ma energeticamente spenti, con tensioni nei punti vitali (sacro-lombare, diaframma, collo-spalle, gambe, testa), inavvicinabili.
Toccare quelle tensioni e vedere spesso lacrime sgorgare legate alla non-accettazione, alla paura di non essere accettati per i motivi più…"creativi" (sulle idee negative siamo sì creativi!)
Ho toccato corpi rovinati dagli eccessi ed anche lì c'era, negli stessi punti, la stessa paura, lo stesso NO, apparentemente più appariscente e più motivato (vedi modelli estetici di riferimento).
La ferita sottostante è la stessa e, su questa, sull'"amore negato", è stato plasmata la forma corpo-mente conforme alla profondità della ferita nella totale inconsapevolezza.
Il corpo non mente mai, non media. Sopporta, si adegua, segnala, e, se non ascoltato, esplode e grida la nostra profonda verità attraverso l'unico segnale che siamo disposti ad ascoltare:la malattia.
L'Osho Rebalancing è un modo di comunicare silenzioso. Si serve di due mani che hanno imparato varie tecniche d'approccio corporeo per indicare i punti "dolenti", richiamare l'attenzione e sciogliere, con la collaborazione ed il consenso della persona in questione, i nodi, i grovigli emotivi fissati sul corpo.
Ri-Equilibrare il corpo vuol dire prendere coscienza di ciò che impedisce il fluire dell'energia, della vita, e scegliere di "lasciar andare", di vivere il "qui ed ora".
Vita vuol dire movimento e tutto ciò che ostacola il fluire è l'inizio di qualcosa che muore, come un albero, che, quando è vivo, è elastico e flessibile al vento, quando sta morendo diventa rigido e secco e si spezza…..
L'Osho Rebalancing bodywork utilizza anche il respiro (massaggio dall'interno), l'essere testimoni del proprio respiro, in modo da trovare le strade per interrompere le abitudini nocive (l'apnea emotiva) del nostro corpo.
Osho Rebalancing porta piano piano, ad assaporare lo spazio del silenzio, della meditazione, della gioia di esserci, quale stato dell'essere.