Un percorso di consapevolezza

"Il mio ex dolore alla schiena non è un nemico da combattere, non è un problema da risolvere, è semplicemente una parte di me che vuole attenzione, che vuole comunicare con me. Avere gli strumenti giusti per leggere il mio corpo, le mie emozioni, la mia anima: questo è l’Osho Rebalancing."

Da sempre ho sentito una grande sete, un grande bisogno di conoscenza e amore, fin dalla mia nascita quando mi avevano dato per spacciato, alle varie volte che ho rischiato di morire, a quando me ne sono andato via da casa all’età di 10 anni…

Nel corso degli anni ho provato molti percorsi “alternativi”, ma tutti mi lasciavano una infinita sete di conoscenza e confusione.
Ho dovuto bloccarmi fisicamente a letto per ben sei mesi, per accorgermi che era ora di occuparmi seriamente di me e di andare a fondo del mio disagio. Sei mesi a letto per due ernie al disco in zona lombare con dolori acuti, difficoltà ad urinare, un nervosismo che cresceva sempre più. Fu così che conobbi il massaggio e ne fui talmente entusiasta che mi iscrissi al primo corso disponibile.

Era la prima volta che davo spazio principalmente e prioritariamente al corpo. Molto dopo ho capito di essere passato da un approccio mentale ad uno corporeo. Non ho più rifatto la tac per verificare se ci sono ancora le mie ernie, semplicemente non sento più dolore, non mi blocco più e non mi sento limitato nella vita come invece mi sentivo prima.
Soffrivo anche di eiaculazione precoce ed anche questo, attraverso l’approccio dell’Osho Rebalancing, ora è solo un ricordo del passato. Se prima vivevo una sessualità scadente, tesa e infelice, ora è un momento importante e felice della mia vita. Infatti non è più uno scaricare, ma un caricarsi; non è più una tensione, ma un rilassamento; non è più un controllo, ma un piacevolissimo lasciarsi andare a tutte le sensazioni, all’energia che c’è in quel momento.

L’Osho Rebalancing mi ha aiutato e dato strumenti nella relazione con gli altri e naturalmente quella di coppia. Eravamo arrivati a un punto di automatismo, di sofferto sopportarsi e fare finta di niente.
Ero solito ricercare emozioni forti per sentirmi vivo, per provare qualcosa, per ridestarmi da una depressione che durava anche mesi. Quando mi trovavo davanti ad una persona, specialmente se era donna e mi piaceva, non capivo più niente e fuggivo via. Poter ora rimanere presente davanti a una persona, sentire ciò che mi attraversa in quel momento, non dover più fuggire via con il corpo o con la mente, non staccare più la spina del sentire, ma anzi assaporare ciò che arriva, mi ha donato infinita libertà: io posso decidere. E questo a sua volta mi ha permesso di incontrare profondamente una persona, sentire con il cuore aperto quando anche lei se ne va via con la mente e non c’è più lì con te, sentire che tutto questo mi apparteneva, mi aiuta ad accettarla. Ricordo la mia compagna che alzava la voce, emozionalmente piena, e io invece emozionalmente non percepivo niente, non sentivo niente, avevo semplicemente staccato la spina con me stesso.

Da sempre sentivo un odio più o meno espresso nei confronti di mio padre, lo accusavo di non esserci stato e di avermi lasciato quasi morire. Durante una seduta durante il corso, mentre mi massaggiavano il torace, sono entrato in un dolore acuto, intensissimo e dilaniante. Proprio entrandoci fino in fondo ho sentito una voce da dentro, una chiarezza che mi diceva che volevo solo dirgli “ti voglio bene”, d’un tratto non mi importava nulla di ciò che era successo tra di noi, rimaneva solamente “ti voglio bene papà”. Una guarigione.

Ridere a crepapelle e poi immediatamente piangere e poi nuovamente ridere a seconda dell’emozione che passa. Provare compassione, sentire l’altro, vedere l’altro semplicemente per quello che è. E’ davvero straordinario, dona libertà. Non si deve più recitare una parte, siamo tutti eguali. Sì, io posso decidere di ascoltare, di agire o non agire.
L’essenza della mia esperienza nel cammino della conoscenza attraverso il percorso biennale, si può riassumere nel silenzio e nell’incontro con il maestro, Osho. Non vi è nessun luogo da raggiungere, non vi è nessuna preoccupazione, nessun dovere, piano piano rimani solo, tu con te stesso, tutto d’un tratto tutto scompare, ti inebri di silenzio, tutto si ferma. Non so quantificare questo vuoto, questa unione con l’infinito. Un infinito silenzio. Non ci sono più preoccupazioni, ne nulla che ti opprime. I pensieri si placano. Non senti più che manca qualcosa, che non va bene. Ti senti semplicemente silente, eppure molto presente. Per un istante tutto si ferma. E’ un esperienza molto spirituale.
L’Osho Rebalancing non è una panacea a tutti i mali, ma un semplice strumento per riappropriarsi della propria vita e avere strumenti per affrontarla. E’ un condensato del lavoro di Osho, e io l’ho conosciuto attraverso di esso. Non mi sono mai fidato di chi promette guarigioni, di chi sa esattamente quello che va bene per te, ciò di cui hai bisogno. E così ho incontrato Unmila che mi ha semplicemente detto che tutto dipende da me, che lei può si aiutarmi a trovare strumenti, che può si condurmi nel mio viaggio interiore (chi sono io? Le mie paure, rabbie, dolori, gioia, piacere, fiducia) ma solo fino a dove c’è stata lei.

Spetta a me, solo a me vivere la mia vita, compiere il mio percorso. E’ questa la meraviglia di questo lavoro. Sarebbe una vita noiosa, se fosse sempre bello, la vita è fatta di tante cose, di tante emozioni, di tante sorprese belle o brutte che siano. In fondo non esistono il bello e il brutto: sono solo frutto della nostra mente.
Non vi è niente da risolvere, ma tutto da vivere, da accogliere. Il mio ex dolore alla schiena non è un nemico da combattere, non è un problema da risolvere, è semplicemente una parte di me che vuole attenzione, che vuole comunicare con me. Avere gli strumenti giusti per leggere il mio corpo, le mie emozioni, la mia anima: questo è l’Osho Rebalancing.
Niseem

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